Lunedì 29 gennaio 2018 alle ore 15.00 presso la sede dell’Istituto Cinematografico Michelnagelo Antonioni, si terrà il convegno: EcoMuvi, il primo disciplinare certificato di sostenibilità ambientale per il cinema.

Il cinema ecosostenibile: Ecomuvi

EcoMuvi, il primo disciplinare certificato di sostenibilità ambientale per il cinema, ideato e sviluppato da tempesta di Carlo Cresto-Dina, è un vero e proprio ripensamento del processo produttivo. Fornisce  le linee guida per analizzare l’impatto ambientale di una produzione e per ridurlo, adottando comportamenti di risparmio, rispetto e uso intelligente delle risorse. Questo ha consentito, in fase di preparazione e riprese del film Le Meraviglie, la prima produzione internazionale a usare EcoMuvi,  di risparmiare cinque tonnellate di CO2.

Se nell’Europa del Nord le produzioni cinematografiche sono corse ai ripari sviluppando protocolli ambientali e premiando con finanziamenti pubblici le produzioni più meritevoli, nel nostro Paese persiste l’idea che il film “green” sia un prodotto poco attraente. Soprattutto dal punto di vista commerciale.

In Italia l’industria cinematografica produce circa 5.600 tonnellate di CO2 l’anno.

Se tutte le produzioni seguissero le indicazioni EcoMuvi si realizzerebbe una riduzione delle emissioni pari a 1.120 tonnellate di CO2.

Le azioni previste dal protocollo si riferiscono in particolare a: uso di risorse, gestione dei rifiuti, consumo di energia ed emissioni in atmosfera.

A tutte queste azioni si aggiunge poi un vantaggio a livello di marketing: se si adotta un protocollo green certificato, i valori ambientali dei prodotti diventano un driver di competitività. A livello di marketing si riesce a veicolare il film con un plus che gli altri non hanno e che oggi è sempre più richiesto. All’estero il prodotto certificato può inoltre ottenere riconoscimenti a livello internazionale e permettere un accesso privilegiato a incentivi e bandi.